Marce anti-lockdown in tutta Europa. “Meglio il Covid che morire di paura”

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Decine di migliaia di persone hanno marciato in diverse città del Continente per manifestare il loro dissenso rispetto alle diverse misure di lockdown previste negli stati europei. Rigorosamente senza mascherina per marcare la protesta con un oggetto che è diventato un simbolo di oppressione, una sorta di “bavaglio” anche fisico al dissenso.

Le principali manifestazioni si sono svolte a Londra, in Svizzera, in Bulgaria e soprattutto in Germania: in particolare nella cittadina di Kassel, nel Land dell’Assia, si sono radunate 20 mila persone (ma gli organizzatori sostengono che erano più del doppio). Il tentativo di una frangia dei manifestanti di rompere il cordone imposto dalla polizia, ha dato vita ad una serie di scontri molto violenti.

Anche a Londra si sono verificati alcuni scontri con la polizia: all’evento londinese hanno preso parte Piers Corbyn e l’attore Laurence Fox.

La maggior parte dei manifestanti non ha negato l’esistenza del virus ma la sua strumentalizzazione da parte delle Big Pharma e della politica asservita alle multinazionali che, grazie alla pandemia stanno lucrando a danno delle imprese e dei popoli. “Più le restrizioni durano e più le multinazionali si ingrassano” è il succo del ragionamento del movimento che in tutte le nazioni europee si sta organizzando per ripristinare le libertà fondamentali sospese dalla legislazione emergenziale.

Lo slogan più gettonato nelle diverse manifestazioni era “Preferiamo rischiare il Covid che continuare a morire di paura“.

 

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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