“No Vaccino No Party”. La Regione Fvg sposa la linea Macron

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La Regione Fvg ha affidato ad un video la sua campagna di informazione per la campagna vaccinale. La linea scelta è quella nota, cercare di “ricattare” i riottosi al vaccino, facendo intendere che presto si arriverà ad un allineamento con la Francia di Macron. Chi non si vaccinerà quindi non solo non potrà partecipare ai grandi eventi, ma potrebbe essergli precluso addirittura l’accesso a bar, ristoranti, cinema, teatri. Insomma il vaccino non è obbligatorio ma l’adesione “volontaria” è vincolante.

Il video della Regione Fvg poi mette l’accento sulla “lotta alle fake news”, dando così per scontata l’equazione, falsa e strumentale, tra “bufale” e le scelte fatte dal popolo dei “non vaccinati”.

Aldìlà del fatto che parlare di scienza al singolare è di per sè una mistificazione, considerata la grande platea di opinioni scientifiche, tutte legittime, ma spesso contradditorie.

Ma a prescindere da questo argomento, la campagna comunicativa della Regione continua a dipingere i cittadini che hanno deciso liberamente di non vaccinarsi, come dei minus habens vittime della propaganda no vax. Invero la stragrande maggioranza delle persone che non hanno voluto vaccinarsi, semplicemente non si fidano delle conseguenze di medio e lungo periodo di un vaccino che è, a tutti gli effetti, ancora sperimentale. Da questa considerazione nasce poi la profonda e giustificata avversione contro il tentativo di vaccinare anche bambini e adolescenti.

La filosofia che sta ispirando l’azione di governo in Fvg è insomma simile a quella annunciata dal Presidente francese Macron. Nello specifico l’assessore regionale alla Salute Riccardi è addirittura andato aldilà dello schema francese, affermando che per lui “alcune misure che ci stanno oggettivamente ostacolando, a partire dai dati della privacy, debbano essere sospese”.

L’assessore regionale ha rincarato la dose parlando apertamente della necessità di una discriminazione per i non vaccinati: “non è ipotizzabile che le opprtunità di chi si è vaccinato siano le medesime di coloro che hanno scelto di non vaccinarsi“. Affermazioni che collidono non solo con la Costituzione, ma addirittura con lo stesso regolamento europeo del “Green Pass” appena varato, che raccomanda di non discriminare i cittadini che non dovessero aderire alla campagna vaccinale.

Personalmente, da cittadino che ha scelto liberamente di vaccinarsi, continuerò a battermi affinchè tale libertà sia garantita anche a coloro che hanno fatto una scelta diversa.

Stefano Salmè

 

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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