Un nuovo fronte di polemica tra Papa Francesco e l’Ucraina, dopo che il Santo Padre ha ricordato con parole di commozione la morte di Darya Dugina, figlia del filosofo russo Aleksandr Dugin. Durante l’udienza generale Bergoglio, dopo aver implorato i contendenti a cercare la pace “tanti innocenti stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perchè la guerra è una pazzia”, ha anche voluto ricordare Darya, “penso ad una povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra”.
Parole che, di fatto, hanno equiparato i belligeranti in una complessiva responsabilità sulla guerra. Immediata la replica, dal tono offensivo, dell’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede: “il discorso del Papa è stato deludente e mi ha fatto pensare a molte cose; non si può parlare con le stesse categorie di aggressore e vittima, stupratore e vittima”. Ma è sul’assassinio di Darya Dugin che l’ambasciatore sbrocca, non prendendo le distanze da un omicidio che non può essere legittimato nemmeno in una guerra: “Come è possibile citare una degli ideologi dell’imperialismo russo come vittima innocente?”.
Per l’ambasciatore ucraino quindi Darya Dugin era colpevole.