Dall’anno Mille (più o meno) al Quattrocento Udine si è progressivamente ingrandita tanto che si possono individuare almeno cinque cerchie murarie. Naturalmente a mano a mano che le mura si allargavano, si abbattevano tratti delle mura precedenti.
Si abbattevano le mura ma non le torri portaie. Perché?
Perché non si sprecava nulla e le torri potevano essere riutilizzate come abitazioni o magazzini.
Il Comune le dava in affitto. Per esempio, nel Cinquecento l’affitto consisteva in pernici da consegnare il giorno di Natale.
Nell’immagine seicentesca, il palazzo già Maseri, poi di Ludovico Manin (omonimo e parente dell’ultimo doge di Venezia) (quello che fece costruire la bellissima cappella Manin lì vicino…) a ridosso della Porta di Santa Maria. Per la cronaca, il palazzo Manin passò ai Torriani nel 1768.
Prof.ssa Antonella Favaro