Il rientro a scuola per le scuole superiori è avvolto nel caos. Sono passati solo pochi giorni da quando il governo Draghi annunciava il cambio di passo con il rientro al 100% nelle classi. Le pressioni di governatori, presidi e sindacati hanno indotto il governo centrale a fare marcia indietro. Altro che decisionismo.
Lunedì 26 aprile il rientro a scuola in Fvg sarà limitato al 60% della didattica in presenza. Il nodo non sta nella sicurezza nelle scuole (i protocolli hanno dimostrato di funzionare) ma nel trasporto pubblico locale.
In un anno e due mesi di emergenza pandemica, la Regione Fvg è riuscita a reperire sul mercato solo 120 bus, rispetto ai 440 che sarebbero necessari per garantire il rientro completo degli studenti superiori nelle scuole.
La situazione più critica è quella dell’ex provincia di Udine, mentre a Pordenone il sindaco ha annunciato che i “mezzi sono stati reperiti lavorando con ampio anticipo sul problema“, a dimostrazione del fatto che un lavoro lungimirante avrebbe risolto il nodo dei trasporti. A pagare per l’incapacità del governo regionale, saranno ovviamente le famiglie friulane ed in particolare quelle meno abbienti.