Zelensky vuole portare la Nato in guerra e provoca: “occidentali deboli e insicuri”

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Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha chiesto più volte alla NATO di imporre una “no fly zone” (divieto di sorvolo) in Ucraina. Lo strumento della “no fly zone” è stato usato durante la guerra in Yugoslavia, in Iraq e in Libia. Il contesto ucraino è però ovviamente del tutto diverso, considerato che una decisione del genere significherebbe automaticamente scendere in guerra contro un superpotenza militare come la Russia. L’ipotesi poi di circoscrivere la guerra nel teatro ucraino sembra del tutto velleitaria e si aprirebbe quindi l’incubo di una guerra generale tra la NATO e la Russia. Insomma una vera e propria follia che non ha trovato proseliti nemmeno nei circoli NATO più guerrafondai.

La reazione verbale di Zelensky alla decisione della NATO di non prendere in considerazione lo strumento della “no fly zone” è stata dura: “Crediamo che i paesi della Nato abbiano creato una narrativa per cui la chiusura dei cieli sull’Ucraina provocherebbe la diretta aggressione della Russia nei confronti della Nato. Questa è un’autoipnosi di coloro che sono deboli, interiormente insicuri nonostante abbiano le armi molto più potenti rispetto a quelle che abbiamo noi“.

La Nato, secondo Zelensky, “rifiutando di introdurre la no fly zone ha dato luce verde per altri bombardamenti su città e villaggi dell’Ucraina. Avreste potuto farlo! E’ stato un summit debole, confuso, che mostra come non tutti considerino la lotta per la libertà un obiettivo primario dell’Europa. Per 9 giorni abbiamo visto una guerra durissima: le nostre città distrutte, la gente bombardata. I nostri bambini, i quartieri, le chiese, le scuole… E’ stato distrutto tutto ciò che serve per una vita normale”.

Che le cose a livello militare non stiano andando per il verso giusto per gli ucraini e per il suo Comandante, lo prova il tentativo di scaricare sugli occidentali la responsabilità di quello che sta avvenendo: “Tutte le persone che moriranno d’ora in poi -prosegue – moriranno anche per colpa vostra, per la vostra debolezza e mancanza di unità“.

Le dichiarazioni di Zelensky testimoniano una certa mancanza di lucidità tattica e strategica dopo giorni di bombardamenti e assedio. Le ultime notizie dal fronte evidenziano un’avanzata russa sul fronte sud e l’accerchiamento ormai completo dei due porti di Mariupol e Odessa. Caduti i due porti strategici è probabile che verrà tentato l’assalto alla capitale. La resistenza o meno di Kiev farà la differenza in questa guerra.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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