Quando, a giugno 2018, Franco Collavino presentò in conferenza stampa la nuova stagione dell’Udinese allo Stadio Friuli e soprattutto Julio Velazquez, io ero fra quelle poltrone da cui i veri giornalisti parlavano. Sembrava che fosse in arrivo una stagione di investimenti, sogni e glorie, a partire da un allenatore nuovo e giovane. Certo, Julio ha deluso le aspettative a livello di risultati, ma il suo calcio, la sua idea, non era del tutto sbagliata, come nemmeno la sua umiltà. Julio, infatti, era riuscito a sconfiggere la Sampdoria nel girone d’andata, mentre al ritorno forse qualcosa é andato storto. 4 volte, infatti, i blucerchiati sono riusciti a penetrare nella porta difesa da Musso, prima con Quagliarella su rigore e poi con Lynetti, Gabbiadini e di nuovo il Quaglia. Un vero e proprio mostro di potenza il 36enne ex Udinese, che solo la scorsa estate era vicino proprio al ritorno. Ora ha eguagliato Batistuta per goal segnati e per ben 11 volte consecutive è andato a centro. Forse a quei progetti di giugno serviva proprio lui, il Quaglia. O forse solo un miracolo salverebbe la squadra di Nicola dal baratro. Ma d’altra parte, ci si chiede dove stia la rivoluzione degli acquisti invernali, Okaka, De Maio e company. Un giro d’affari che non é servito a nulla, se non a rifoderare le casse dei padroni. Intanto l’Udinese affonda e se l’Empoli dovesse battere il Genoa, la zona retrocessione ritornerebbe a farsi vedere. Un inizio d’anno dei peggiori, ma a questi record negativi i tifosi ormai sono abituati.
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