SCENDO DA ARGO, TERRA, TERRA, TERRA!
Un giorno ti racconterò il mio dolore. Quello di un uomo che deve farsi uomo quando dentro é solo un grumo di sangue dolore e qualche ala di bianca o blu farfalla. Ma.. annusare so, Il tuo sorriso, vedere le tue mani da pianista, sentire il carillon della tua voce, e adesso che l’alza si alba, le mie ali da Vampiro, trovano la loro redenzione nelle piccole vaste piume d’Angelo che tu mi porti, dolce sinuosa Dea Pardata,dal passo d’antico predatore fatato.. Un giorno forse il Sole più non il mi ferirà. Lavoro sulla mia dannazione solo per l’ azzurro dei tuoi occhi e per il palpito del tuo cuore. E se un giorno Zeus vorrà Prometeo non sarà più ladro di fiamme, se Odino vorrà Thor non porterà solo Fulmini e Tempeste.. Ma ti renderà solo per il piacere della Musica della Danza e di Euterpe e Tersicore.. La più bella delle Orchidee Incantata Ninfa Animale, dalle chiazze stellari. Chiudo il non desiderato , antico brumoso d’edera avvolto sacello. Non sono ancora pronto per esser un tuo Angelo. Conta le gocce di tutte le piogge che incontrerai. L’ultima che cadrà dal tuo amico generoso, ma spero non troppo ombrello, sarà una piccola essenza della mia anima. Il tuo debitore di stelle, costruttore di mondi,rematore di infiniti mari e figlio della Notte, Nessuno.
(Sandro Cantoni)