Udine dimenticata: il degrado che non t’aspetti

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UDINE – Il degrado che non t’aspetti. La Udine nascosta che non credevi di trovare. Questo è stato lo scenario che si è presentato oggi a noi quando siamo stati chiamati in Via Divisione Garibaldi Osoppo da un residente, il Signor Cristian Masullo che, esasperato dalla situazione ha richiesto il nostro aiuto per tentare di dare maggiore visibilità a quella che, a tutti gli effetti, è una situazione ai limiti della vivibilità.

   

Per correttezza dobbiamo dire che abbiamo avuto modo di visitare una sola palazzina, ma temiamo, vista l’evidenza che non si tratti, purtroppo di una situazione isolata.

   

Lo stabile esternamente al nostro arrivo non sembrava presentarsi in maniera indecorosa, fatta eccezione per alcuni murales e per i marciapiedi non proprio pulitissimi. Ci è bastato però varcare l’entrata del porticato del condominio per iniziare a renderci conto che la situazione era decisamente diversa: immondizie depositate dove capita nonostante la presenza di numerosi cassonetti posti solamente ad una decina di metri. Cassette delle lettere divelte da vandali, il cortile pieno di auto abbandonate della cui provenienza sinceramente nutriamo alcuni dubbi. Deiezioni umane pressoché in ogni angolo, incuria e degrado a vista d’occhio.

   

Pensando di avere visto il peggio, accompagnati dallo stesso gentilissimo signor Masullo e da altri condomini ci addentriamo nello stabile, dove la mancanza di rispetto di alcuni residenti si palesa già nell’atrio: mozziconi di sigarette praticamente in ogni dove, piccole quantità di immondizie lasciate agli angoli e una pulizia talmente sommaria da non poter essere definita in maniera tale. Tentiamo di prendere l’ascensore e quando si sono aperte le porte ci troviamo di fronte a feci umane lasciate all’interno della stessa, con una parte della pulsantiera sporcata a sfregio dal neanderthalensis autore di tale nefandezza. Decidiamo quindi di proseguire usando le scale, dove troviamo la stessa incuria vista nell’atrio. Sei piani, ognuno con due lunghi corridoi a destra e a sinistra, dove ci sono gli alloggi dei residenti. Esternamente più che appartamenti paiono loculi o, ben che vada box.

Sentendo la nostra presenza iniziamo ad incontrare alcuni dei condomini, che con grande umiltà ci chiedono se siamo dell’Ater e se finalmente siamo venuti a fare un sopralluogo. Dobbiamo far presente che non siamo ispettori Ater ma che stiamo dando un occhiata per eventualmente scrivere della situazione che si presenta davanti a noi.

   

Numerose le lamentele di cui siamo stati depositari, dalla mancanza di pulizia, che pare affidata ad una cooperativa che la effettua una volta alla settimana per un paio d’ore (tempistica che a noi non è bastata per fare il giro dello stabile, NdR), alla mancanza del rispetto delle più basilari regole del buon vicinato e, aggiungiamo noi, di civiltà e buona educazione.

    

Le porte di questi appartamenti sembrano di cartone, gli spifferi risulta evidente che siano in praticamente tutti gli infissi, tanto che i residenti tentano di arrangiarsi come possono con cartoni e legni per tentare di coprire le fessure dove passa l’aria. Cavi elettrici scoperti, telai di biciclette, residui di atti “amorosi” lasciati bellamente a vista di chiunque passi, e in linea di massima quasi ogni cosa che i nostri lettori possono immaginare noi l’abbiamo vista e/o trovata. Lo scenario si ripete ad ogni piano, e sempre ad ogni piano incontriamo cittadini esasperati, indignati e arrabbiati: dall’anziano al quale hanno prospettato l’amputazione della gamba senza volerlo operare per problemi di circolazione, all’uomo lasciato da mesi senza luce e senza gas, in condizioni abitative e di igiene ben oltre il tollerabile, agli anziani soli, alle coppie giovani con figli che, comprensibilmente provano il disagio di dover crescere bambini piccoli in situazioni di pericolo.

    

Ora è evidente a chiunque che potremmo scrivere decine di righe puntando il dito verso chi dovrebbe essere preposto al controllo, al buon funzionamento eccetera. Ma non vogliamo vestire i panni di Capitan Ovvio e ci chiediamo invece cosa si può fare per risolvere il problema e, nel caso cosa e come possiamo essere d’aiuto.

“Io da mesi sto facendo presente la cosa alle istituzioni senza però ottenere mai alcuna risposta. Mi sono anche offerto di fare da tramite, e quindi di fare da portavoce per tutta la popolazione residente in questa zona e quindi agevolare il confronto ma ad oggi nessuno si è fatto vivo dandomi una risposta!” ci fa presente il Signor Masullo, che, ospitandoci brevemente nel suo appartamento (tenuto con cura e arredato con gusto), ci mostra alcune carte che comprovano il suo sforzo per far sì che si possa trovare in tempi brevi una soluzione.

Ci preme anche sottolineare come tutte le persone con le quali abbiamo interloquito si siano dimostrate garbatissime nonostante la situazione deficitaria e come, anche quelle in condizioni decisamente difficili, non abbiano perso la dignità, anzi, nel loro piccolo invece tentino con tutti i mezzi di far fronte al disagio nel quale sono costrette a vivere.

Mentre veniamo accompagnati alla macchina ci imbattiamo in Stefano Salmè, candidato sindaco alle prossime elezioni ed originario del quartiere. Lo stesso notandoci e riconoscendoci si avvicina, venendo anch’esso subito reso partecipe della situazione. Salmè si informa ascoltando con interesse ognuno dei presenti, e offrendo una parla di conforto sincera a tutti, anche ad un anziano che confidandosi con noi ci paventava propositi estremi.

   

Approfittiamo della disponibilità di Salmè per strappargli alcune dichiarazioni: “Sono originario di questo quartiere, appena posso ci faccio ritorno sempre volentieri, anche non solo per venire a trovare la mia famiglia ma proprio perché ho grande affetto verso questa zona ed essendoci cresciuto ne conosco le problematiche, alcune, purtroppo, sono le stesse da tanto, troppo tempo. Vedi qui sono Stefano, per tutti semplicemente Stefano, e infatti anche per questo ho organizzato proprio in queste vie per il 9 dicembre prossimo, nel pomeriggio verso le 16:00, la Marcia delle Periferie, con l’intento proprio di far emergere che Udine è anche questa, anzi, è soprattutto questa! E proprio per le periferie ho dedicato una parte del mio programma elettorale, finalizzato alla riqualificazione delle stesse e al miglioramento delle condizioni generali.”

 

Lasciamo il candidato Sindaco ancora a parlare con i residenti, chiediamo di poterlo riprendere e, con profondo senso di impotenza per quanto visto, torniamo in Redazione, con la speranza che situazioni come uella che vi stiamo riportando possano presto vedere una luce di speranza alla fine.

Il signor Cristian Masullo
Il Direttore Massimiliano Basso, con Cristian Masullo ed il candidato sindaco Stefano Salmè

 

 

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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