UDINE – Continua la nostra rubrica Poeticando: oggi presentiamo “Sfuggendo a Nettuno” di Sandro Cantoni.
SFUGGENDO A NETTUNO
Ti osservo, nel mio cielo cammini… Tu mia Kiffa borealis… Tu piatto aureo che contieni il mio Sangue…
Aldebaran ti insegue e muta osserva… La tua bellezza nessun essere mortale può raccontare… Soltanto i moti dell’Anima, ed il quieto e profondo respiro, ti possono, sorridendo con il petto innamorato, contemplare.
A te tornerò.
Mizar mi conosce, finirò la mia vita da Cavaliere. Tra le tue meravigliose, bianche piccole ma immense, stupende braccia. Mia Immortale amata…
Un anello in pegno di fronte alla Madre di Dio, per me sempre resterai. Cielo ardente di un Celeste che dire non si può e la Notte.. Profumo di stelle. Sei l’Universo e ti devo navigare, sei Itaca.
E io che sono Nessuno, ad Itaca devo tornare, la mia casa, e più nessun mare.
(Sandro Cantoni)