Taglio dei rilasci di acqua obbligatori verso valle per venire incontro alle esigenze irrigue dell’agricoltura a cui si aggiunge una limitazione della risorsa idrica per uso domestico, il tutto accompagnato da una forte campagna di sensibilizzazione e informazione rivolta ai cittadini per eliminare ogni forma di spreco.
Nello specifico, il decreto stabilisce una deroga alla norma in vigore che prevede un deflusso minimo vitale di acqua all’interno dei fiumi, stabilendo che questa quantità possa giungere, in alcuni casi, anche ad un valore pari a zero.
Ciò può avvenire a valle della presa di Zompitta, consentendo così di continuare ad
alimentare il sistema delle rogge di Udine, Palma e Cividina, fatto salvo il mantenimento delle pozze eventualmente presenti a valle della traversa, recuperando il pesce presente al loro interno.
Come sempre viene chiesto ai cittadini un sacrificio sull’altare dell’ennesima “emergenza”. Ovviamente nessun rappresentante pubblico risponderà dello scandalo di una rete idrica friulana e italiana che perde il 40% dell’acqua disponibile. Su 8,2 miliardi di metri di cubi di acqua disponibile nella rete idrica nazionale, ben 3,7 miliardi vengono dispersi a causa di tubi vecchi e rotti.