Il J’accuse di un disabile alla città di Udine

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Domenico Pellino è diventato nel tempo un simbolo dell’affermazione dei diritti del disabile a Udine ed in Friuli. Ieri pomeriggio non ha smentito questa sua fama e nella stazione dei carabinieri di Campoformido ha presentato un esposto che rappresenta un vero e proprio j’accuse contro la Saf e l’amministrazione comunale di Udine.

Questo il testo:

“Sono un disabile e abito a Basaldella. Sabato 27 giugno 2020 mi sono recato in piazza 4 Novembre per prendere il bus delle 12.22, e recarmi in ospedale a Udine per un impegno importante, sul quale l’addetto non mi ha fatto salire perché il bus IVECO targa EZ430EC aveva la pedana manuale e non elettrica : il bus è stato fermo 10 minuti e solo prima di partire verso Udine l’autista mi ha detto che non potevo salire;

ho chiamato i Carabinieri che non potevano venire e la Polizia locale, ma in quel frangente si è verificato un incidente stradale fronte Pizzeria Rispoli Via Verdi per cui non ho potuto parlare con nessuno delle Forze dell’ordine. Era presente anche un ispettore SAF, arrivato prima della Polizia locale, che farà il suo rapporto.

Nonostante questo SAF ha mandato un bus con pedana manuale anche per la corsa delle 16.30 di sabato 27 giugno.

Intanto io sono stato costretto a prendere il bus delle 12.59 munito di pedana elettrica.

Non è possibile che ora che la fermata di piazza 4 Novembre è attrezzata per le pedane elettriche si hanno questi comportamenti di discriminazione da parte della SF che denuncerò, nelle sedi appropriate, presso la Corte di Giustizia dei diritti dell’uomo per violazione della norma antidiscriminatoria a danno di soggetti disabili.

Mi domando come può la SAF mettere in circolazione mezzi non idonei al trasporto disabili quando su tutto il percorso di quella linea del bus ci sono diverse Fermate attrezzate!.

Io capisco che SAF non ha tutti i mezzi idonei al trasporto dei disabili e non pretendo che cambi tout court tutto il parco bus, ma lo deve necessariamente programmare se non vuole essere trascinata dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo per violazione della relativa Convenzione che tutela, punendo le discriminazioni, i soggetti disabili nella quotidianità della vita.

Nel frattempo SAF ha l’obbligo, per conformarsi allo spirito della Convenzione creando i minor disagi possibili ai soggetti disabili, di cambiare tutta la cartellonistica delle Fermate attrezzate indicando un segno identificativo accanto all’orario di passaggio del bus idoneo alla salita dei disabili : io ho perso il bus delle 12.22 e ho potuto prendere quello delle 12.59, ma devo saperlo prima per programmare la mia vita e non stare lì alla Fermata in attesa di sapere se il bus che arriva è idoneo o è inidoneo. Questa è una mortificazione che una Città come Udine che si proclama civile non può permettersi di riservare ai soggetti più deboli della società. Non vorrei che scadessimo in una forma di becero razzismo nei confronti dei disabili.

Pertanto sono costretto a fare il presente esposto perché codesto Organo di Polizia valuti la presenza degli estremi del reato di abuso di ufficio ai sensi art. 323 codice penale nei confronti del personale SAF, qualunque esso sia, dall’autista al Presidente, per l’episodio di sabato 27 giugno 2020, strutturalmente non isolato ma ripetitivo per effetto della mancanza di un parco bus totalmente idoneo al trasporto dei disabili”.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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