Il vaccino ad mRNA non entra nel DNA. Falso. Lo rivela una ricerca svedese

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Ci avevano raccontato e continuano a raccontare i presunti detentori delle verità assolute che mai e poi mai i vaccini ad mRNA potrebbero interagire e/o modificare il Dna. Questa posizione era stata diramata da tutte le varie autorità regolatorie, internazionali e nazionali, con i soliti componenti del CTS e i vari virostar del momento impegnati a ripetere la litania. Nessun pericolo! Nessun rischio!

Si degrada tutto! Nulla entra nel DNA o potrebbe interferire con esso! Chi dubita di questo è un pericolosissimo no-vax da internare in qualche ospedale psichiatrico, no-vax contro cui rispolverare qualche Bava Beccaris pronto a fucilazioni di massa sulla pubblica piazza e contro cui restaurare le leggi specialissime che colpirono le Brigate rosse…

Chissà se i vari CDC, EMA, AIFA, oltre all’elenco dei virologi in astinenza (causa conflitto bellico in corso) vorrebbero impiccare gli autori della ricerca prodotta dal Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università di Lund, Malmö (Svezia): non si tratta di temutissimi no-vax, ma di ricercatori, scienziati che hanno smontato la presunta verità della scienza che non ammette contraddittorio né confronti né, molto spesso, prove, dimostrando di essere l’opposto della scienza che dovrebbe procedere per tentativi ed errori, prove e confutazioni.

Che cosa hanno scoperto questi scienziati? Che l’mRNA entra nel DNA… quindi interagisce con esso e potrebbe anche indurre modificazioni. Di questo studio non ha parlato quasi nessuno, eccetto che Byoblu, La Nuova Bussola quotidiana ed un altro canale di informazione indipendente Agenparl.eu

“In questo studio presentiamo prove che il vaccino mRNA COVID-19 BNT162b2 è in grado di entrare nella linea cellulare del fegato umano Huh7 in vitro”, hanno scritto i ricercatori nello studio, pubblicato sulla rivista scientifica Current Issues of Molecular Biology. “L’mRNA di BNT162b2 viene trascritto a livello intracellulare nel DNA alla velocità di 6 [ore] dopo l’esposizione a BNT162b2”. BNT162b2 è un altro nome per il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 commercializzato con il marchio Comirnaty.

Lo studio dell’Università di Lund dimostra che il vaccino Pfizer può essere trascritto inversamente al DNA in linee cellulari del fegato, e questo può dare adito alla preoccupazione che il DNA derivato dal vaccino possa essere integrato nel genoma dell’ospite e influenzare l’integrità del DNA genomico, che può potenzialmente mediare genotossicità.

Per sintetizzare il vaccino a mRNA è in grado di entrare nella linea cellulare del fegato umano in vitro. Nel rapporto della casa produttrice sulla tossicità del proprio vaccino, invece, non erano stati forniti studi di genotossicità, come pure non sono stati eseguiti – e lo ammettono le stesse case farmaceutiche – studi di cancerogenicità, del resto anche per questi motivi si procede all’inoculazione solo se il soggetto stessa firma il consenso, come avviene per qualsiasi terapia sperimentale.

Confidiamo che con ulteriori indagini e ricerche si possa arrivare a comprendere l’impatto effettivo sulla salute indotti dai sieri, anche per riuscire a governare gli effetti avversi e riuscire quanto prima a non continuare a raccontare bugie ai cittadini e a rassicurarli senza fornire le prove di ciò che si afferma.

Ecco il link allo studio: https://www.mdpi.com/1467-3045/44/3/73/htm#B39-cimb-44-00073

Irene Giurovich

(foto dell’Università di Lund)

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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