Sul terrapieno di Piazza Libertà campeggiano tre statue, che sono la testimonianza evidente dell’ipocrisia occidentale rispetto alla libertà di stampa: si tratta di Edward Snowden, Julian Assange e Bradley Edward Manning, i tre “
” che hanno osato sfidare i segreti militari degli Stati Uniti.Come è noto Bradley Edward Manning, è un ex militare statunitense. Accusato di aver trafugato decine di migliaia di documenti riservati mentre svolgeva il suo incarico di analista di intelligence durante le operazioni militari in Iraq, e di averli consegnati all’organizzazione Wikileaks.
Il sito è stato fondato (tra gli altri) proprio da Julian Assange, incarcerato nel Regno Unito dall’aprile del 2019 presso la Prigione Belmarsh di Sua Maestà, prima per violazione dei termini della libertà su cauzione conseguente a false accuse di stupro della Svezia e poi in relazione ad una sopraggiunta richiesta di estradizione fatta dagli USA per le accuse di cospirazione e spionaggio.
Edward Snowden è invece un ex tecnico della Cia e fino al 10 giugno 2013 collaboratore di un’azienda consulente della National Security Agency: noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi segreti di sorveglianza di massa dei governi statunitense e britannico. Attraverso la collaborazione con alcuni giornalisti nel giugno 2013, Snowden ha rivelato diversi documenti altamente segretati su programmi di intelligence, tra cui il programma di intercettazione telefonica tra USA e Unione Europea riguardante i metadati delle comunicazioni, il PRISM , Tempora e programmi di sorveglianza Internet.
La sedia vuota è, probabilmente, il simbolo dell’assenza, della viltà dell’opinione pubblica occidentale, che tollera la persecuzione di queste tre persone.