Intervista esclusiva: parla il friulano accusato di aggressione a sfondo razziale

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UDINE – Siamo stati contattati da un nostro lettore, il signor Tiziano Bravi, noto in città anche per essere uno dei massimi esponenti della pittura impressionista, che, in seguito ad un increscioso episodio occorsogli pochi giorni fa, vuole avere la possibilità di spiegare l’accaduto e chiarire alcuni aspetti che gli stanno particolarmente a cuore.

“Grazie della vostra disponibilità, ma ho bisogno di poter dire la mia verità e fare chiarezza su questo episodio.”

Certo, è giusto. Partiamo dal principio, ci racconti cosa le è successo.

“Tutto è avvenuto sabato scorso, 12 agosto, nel tardo pomeriggio presso l’osteria “Alla Tavernetta” di Via Cividale, gestita da mia moglie che si era assentata per un’oretta per sbrigare alcune commissioni in città. Due dei clienti presenti all’interno del locale, un friulano ed una donna nordafricana, dopo aver finito di giocare somme importanti alle slot machines, venuto il momento di pagare il loro conto che ammontava a circa 6 €, hanno iniziato ad inveire sostenendo che non corrispondesse a quanto da loro consumato.”

Stiamo parlando quindi di uno scontrino da 6 €, non di cifre da capogiro…

“Infatti, ma cosa vuole che le dica, un paio di birre e un calice di vino, consumazioni normalissime in un’osteria insomma.”

In seguito a queste lamentele lei cosa ha fatto?

“Guardi, caratterialmente non amo discutere per cose di poco conto, quindi ho preferito rinunciare all’incasso invitando la coppia ad andarsene, in quanto a quel punto si sono dimostrati clienti non graditi; vede, questo è un ambiente tranquillo e frequentato da persone per bene, perlopiù clienti abituali che consumano ciò che hanno ordinato, scambiando quattro chiacchiere con altri avventori.”

Certamente, ed invece a questo punto cosa è successo?

“Una cosa che nella mia vita mai avevo visto e mai mi sarei aspettato: la donna si è  gettata a terra simulando un’aggressione o comunque di essere stata colpita. Io rimasi basito da questa scena, così come tutti i clienti presenti all’interno del locale e come lo stesso compagno della donna le si avvicinò chiedendole di alzarsi. Una scena che è stata ripresa con lo smarthphone da uno dei miei clienti, guardi anche lei!

(Mi viene mostrato un video a conferma – NdR)

“Come vede, la donna non ha nessun livido e non sta per niente male, infatti appena si accorge di essere ripresa prontamente si alza di scatto e aggredisce il mio cliente strappandogli la camicia, inveendo e minacciando poi anche un altro cliente.”

(La registrazione finisce in quel momento) Cosa accadde subito dopo?

“La donna si porta dietro al bancone e, brandendo un coltello che di solito mia moglie utilizza per tagliare il pane, inveisce contro di me minacciandomi di morte e dicendo frasi tipo <<Ti mando a prendere da tutti i miei amici marocchini di Via Roma>> ed altre minacce simili.”

Ma l’uomo che si accompagnava alla donna invece, non cercava di collaborare per farla calmare?

“No, tutt’altro! Anche lui mi minacciava provocandomi, sperando in una qualche mia reazione apostrofandomi con frasi del tipo <<Ti apro come una scatola di sardine!>>, <<Ti mangio, te e la tua famiglia!>>, <<Toccami che ti mangio la casa!>>.”

Caspita, immagino siano stati momenti di apprensione…

“Guardi, ho 53 anni, sono un lavoratore onesto e conosciuto, con la passione per il lavoro, per la famiglia e per l’arte; ritengo alla mia età di aver trovato il giusto equilibrio e l’autocontrollo necessario per non cadere in simili provocazioni.”

Ha ragione, ma la donna col coltello in mano nel frattempo?

“Fortunatamente un mio cliente era riuscito, parlandole, a farglielo riporre. La donna era andata nel bagno del locale e poi ne uscì, sempre simulando una leggera zoppia, a suo dire a causa della presunta aggressione subita, che, voglio sottolinearlo ancora una volta invece non c’è mai stata. Io continuavo ad invitare la coppia ad uscire dal locale anche se non ne volevano sapere tanto da mettere il piede proprio per impedirmi di chiuderli fuori.”

Alla fine ce l’ha fatta immagino

“Sì, fortunatamente sono riuscito a farli andare via, nonostante dall’esterno del locale continuassero a battere sui vetri e a mimarmi il gesto del taglio della gola… Fortunatamente è subito accorsa la pattuglia della Polizia.”

L’episodio si è concluso con l’arrivo delle Forze dell’Ordine quindi?

“Sì, e li ringrazio sia per il pronto intervento sia per aver svolto benissimo il loro compito. Infatti hanno proceduto all’identificazione dei due a hanno raccolto anche i nominativi dei miei clienti in quanto testimoni dell’accaduto. Mi permetta a questo punto di ringraziare anche loro pubblicamente, sia per il sostegno morale sia proprio per essere stati presenti, altrimenti chissà a che cosa sarei potuto andare incontro…”

Cosa intende?

“Vede, fortunatamente qui tutti hanno visto che né io né nessun altro abbiamo alzato un dito contro nessuno, ma se non ci fossero stati testimoni sarebbe stata la mia parola contro quella di un’altra persona. Bisogna finirla, vi ho chiamati anche per questo, qui si lavora, si fanno sacrifici come tutti, per pagare le tasse e arrivare a fine mese e comportamenti del genere possono mettere in serio pericolo il proseguimento di alcune attività. Mi riferisco a tutte le piccole attività in città, gestite alle volte anche da titolari anziani, che andrebbero tutelati. Voglio mettere in guardia i miei colleghi commercianti, in modo tale che possano farsi trovare preparati in situazioni come queste, evitando qualsiasi reazione violenta e chiedendo prontamente l’intervento chi è preposto alla sicurezza dei cittadini. Proviamo ad immaginare se queste persone tenessero questo atteggiamento in maniera seriale, con l’unico intento di sottrarre una somma al malcapitato di turno…”

Immagino lei abbia provveduto ad effettuare una regolare denuncia in merito…

“Certamente! Anche perché, in seguito ad un articolo apparso lunedì su un quotidiano locale, nel quale mi sono riconosciuto come protagonista dell’episodio, e che mi ha dato fastidio perché già nel titolo si faceva riferimento ad <<Indagini su aggressione a sfondo razziale>>. Mi permetta di approfittare di voi anche per questo: ci tengo particolarmente a far chiarezza su questo. Mi sento offeso e ritengo che una errata interpretazione possa ledere il mio buon nome, quello della mia famiglia e l’attività stessa. Io non sono razzista nella maniera più assoluta, una delle mie opere più note infatti è <<L’abbraccio del mondo>> che espongo con orgoglio proprio qui in osteria. Io sono per il rispetto delle regole e delle persone, lo sono da sempre, indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione ecc. Ma bisogna smetterla anche con la leggerezza nel affibbiare etichette errate a persone per bene, solo per creare più interesse o altro… Grazie ancora a lei e alla Redazione per avermi ascoltato”

Grazie a lei per averci scelto, e buona fortuna per i suoi futuri progetti artistici.

 

Massimiliano Basso

 

  • Siamo in possesso del video citato nell’intervista e, per il momento, scegliamo di non pubblicarlo rispettando l’eventuale segreto istruttorio essendo l’episodio oggetto di un’indagine in corso, riservandoci la pubblicazione nei prossimi giorni (NdR)

 

 

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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