LA PAURA

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Buon lunedì a tutti,

vi auguro un sereno inizio di settimana e una buona lettura.

Quanti demoni albergano dentro di noi?

A quanti diamo nutrimento e permettiamo di crescerci dentro togliendoci aria e Vita?

Siamo noi che decidiamo se coltivare pensieri positivi e visualizzare un futuro colmo di gioia e di realizzazione della nostra anima o se invece, coltivare pensieri negativi, rancorosi o limitanti per una nostra massima espansione.

A voi la scelta.

Restare nello stagno o correre oltre verso un torrente di acqua cristallina?

Cosa farà lei?

Ma era lei che decideva di rimanere lì in quell’acqua torbida, lei che si bloccava, che si tratteneva.

“Perché? Dimmelo, ti aiuto io se vuoi, ti posso indicare  la strada per arrivare al ruscello”.

Lei non poteva né sentirmi né vedermi, solo io la potevo vedere, e forse provandoci anche sentirla…

Allora ho cercato un contatto senza contatto con quella creatura prigioniera delle sue paure.

Un contatto con la sua anima, sentivo il mio cuore battere forte, ma adesso non so più se fosse il mio o il suo. Allora sì ecco, l’ho sentita.

“Voglio uscire! Voglio andar via da qui!”

Eppure, non si muoveva.

Dentro di me l’incitavo: “Forza, il ruscello è vicino e l’acqua è meravigliosa”.

Ma lei era paralizzata dalla paura.

L’ho sentita urlare disperata: “Ho paura, ho paura! E se il ruscello non esiste? Se invece esiste davvero, ma non è così meraviglioso come penso? E se lascio questo posto per andare in un altro dove forse starei peggio? E se non trovo la strada?  E se esco e qualcuno mi uccide?”

E se? E se? Ne aveva un’infinità di “e se”.

Quante paure…Potresti essere già là in quel ruscello; invece, rimani lì a tormentarti…

La paura è come un demone che ti tiene incatenata a sè.

La paura ti scorre nelle vene insieme al sangue.

La paura che ti blocca, che ti tormenta, che ti toglie il respiro e ogni speranza.

La paura come la morte, perché tu lì sei come morta, non viva.

La paura e la morte sono immobili come l’acqua dello stagno.

La vita si muove come la corsa verso il ruscello.

Tutto scorre e va, tutto diviene, tutto si trasforma.

Ma se non può scorrere, muore.

Simonetta Vicario

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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