“Nuovo Carnera”. Salmè: “si socializza l’investimento e si privatizzano gli utili”. Pronti al referendum

Condividi su:

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp
Email

Il preannunciato “tavolo” a cui giovedì dovrebbe partecipare anche il ministro dello Sport Andrea Abodi, per discutere del cosiddetto “Palasport 4.0”, dimostra come i grandi interessi economici riescano ad attraversare gli schieramenti politici.

Come abbiamo ribadito più volte durante la campagna elettorale, la lista “Liberi Elettori- Io Amo Udine” è contraria a investire 15 milioni di euro pubblici in un’opera definita di “project financing”, dove si “socializza l’investimento ma si privatizzano i futuri utili”.

Un’operazione, quella annunciata sui giornali, che potremmo definire di “economia creativa” dove, i soci privati, riescono, con gli applausi unanimi di politici e massmedia, a farsi affidare per quattro decenni (ma questo sarà deciso nella futura Convenzione con il Comune) il nuovo Palazzetto, e ad ottenere una variante al Piano Regolatore della città tale da consentire di realizzare a fianco della nuova opera, anche un’area wellness e un aparthotel da 120 camere. Come se tutto questo non bastasse, l’opera, ricordiamolo, realizzata al 50% con denaro pubblico, verrebbe realizzata, con ogni probabilità, dalla ditta di costruzioni del socio del Presidente dell’Apu.

L’alternativa c’è e l’avevamo già esposta in campagna elettorale: basterebbe utilizzare il modello della convenzione tra Comune di Udine e Udinese calcio per il nuovo Stadio dove, a fronte di un investimento interamente sostenuto dal socio privato, la famiglia Pozzo ha potuto ottenere una concessione lunga di novantanove anni.

In tutto questo contesto sono letteralmente scomparsi gli interessi dei cittadini udinesi, di quelli che avrebbero bisogno di un sostegno economico per resistere al difficile momento economico e sociale, delle categorie economiche interessate alle conseguenze del progetto, (albergatori, piccole imprese etc.) ed è scomparsa la vera politica, quella che si assume la responsabilità di tutelare l’intera collettività e non solo di sodisfare le sia pur legittime ambizioni di ristrette oligarchie economiche.

La lista “Liberi Elettori- Io Amo Udine” preannuncia un’interrogazione urgente e dettagliata per conoscere le intenzioni della giunta comunale: in particolare se si intendano utilizzare risorse dell’amministrazione comunale e se prima di ogni decisione definitiva si intendano ascoltare le voci di tutte le categorie economiche interessate.

Se le ragioni che intendiamo tutelare non saranno ascoltate, siamo pronti a raccogliere le firme per un referendum cittadino, dove l’elettore si troverà una scelta chiara, da una parte “l’interesse generale”, dall’altra “l’interesse di un oligopolio”.

Stefano Salmè

Presidente lista “Liberi Elettori- Io Amo Udine”

avatar

Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

Vuoi ricevere gli aggiornamenti in tempo reale?

Seguici la nostra pagina Facebook e attiva le notifiche.
Facebook
Twitter
LinkedIn
Telegram
WhatsApp
Email