Per Draghi modello Ciampi. Prima a Palazzo Chigi poi al Quirinale

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La rapidità con cui il Presidente della Repubblica ha deciso di convocare l’ex presidente della BCE Mario Draghi al Quirinale (l’incontro è previsto per questa mattina alle ore 12.00), fa supporre che la scelta sia stata accuratamente preparata da diverso tempo.

Renzi ha quindi vinto la sua partita, che probabilmente sin dall’inzio era quella di disarcionare il Presidente Conte. Ora resta da superare l’incognita più importante, che è quella di dare un governo in grado di salvare l’Italia dal baratro economico in cui rischia di precipitare.

La “carta Draghi” è l’unica che può garantire un appoggio trasversale ai partiti e alle categorie economiche e sociali in Italia e quello assoluto in sede europea, e offre anche un precedente storico, quello di Carlo Azeglio Ciampi, banchiere che porto fuori l’Italia dalla tempesta finanziaria del 1992 divenendo Presidente del Consiglio dei ministri nel 1993. Fu eletto successivamente Presidente della Repubblica nel 1999.

E’ noto che il nome di Draghi sia stato più volte richiamato proprio per la prossima elezione del capo dello stato (tra un anno). L’idea di un governo Draghi che riscriva il “Recovery plan”, ottenga il disco verde dai vertici europei e metta il suo timbro sulla prossima Legge di bilancio, prima di dimettersi per farsi eleggere alla Presidenza della Repubblica, è un’evenienza accreditata da molti.

Un ipotesi di questo tipo avrebbe l’effetto di svelenire il clima da guerra civile tra i partiti italiani, considerando il tasso di stima e di prestigio di cui Draghi gode trasversalmente. Non bisogna dimenticare che fu Silvio Berlusconi ad ottenere la nomina di Draghi al vertice della Banca Centrale Europea.

Un governo istituzionale di questo tipo potrebbe mettere in sicurezza la cassaforte del “Recovery plan”, creando le condizioni per l’elezione di un Presidente della Repubblica condiviso da ambo gli schieramenti. A quel punto con una legge elettorale egualmente condivisa, le urne verrebbero aperte con un anno di anticipo, ma con l’epidemia estinta.

Insomma un sentiero stretto quello del nuovo Presidente incaricato Mario Draghi, ma che potrebbe portare la Nazione fuori dal pantano in cui era finita.

Cristian Feruglio

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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