Nella mattinata del 9 marzo, lungo la strada che collega Claut a Cimolais, è stato scoperto un crudele atto di violenza nel cuore del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Un esemplare di sciacallo dorato, una specie protetta dalle normative internazionali e presente anche in Friuli Venezia Giulia fin dagli anni ’80, è stato trovato senza vita e appeso al cartello di benvenuto del parco.
Le circostanze della sua morte sono ancora oggetto di indagine, ma il gesto stesso rivela un chiaro atto di protesta contro le politiche di conservazione della natura e la crescente presenza di specie carnivore, tra cui lupi, linci, gatti selvatici e proprio gli sciacalli.
Le autorità competenti stanno già lavorando per investigare su questo tragico evento, mentre il Partito Animalista del FVG seguirà da vicino il caso e si impegnerà a presentare un esposto alla procura della Repubblica sottoscritto dall’avv. Cristiano Ceriello. Lo sciacallo dorato rappresenta un prezioso esempio di biodiversità, e il suo brutale assassinio è un affronto non solo alla natura, ma anche alla civiltà stessa.
Il coordinatore regionale del PAI, Fabio Rabak, ha condannato senza riserve questo atto vile e barbaro, sottolineando l’importanza di proteggere le specie vulnerabili e l’equilibrio degli ecosistemi locali. L’episodio nel Parco delle Dolomiti Friulane richiama l’attenzione sulla persistente presenza del bracconaggio nella regione, una piaga che continua a minacciare la vita selvatica e la bellezza dei nostri luoghi.
Questo atto ignobile deve essere condannato fermamente da tutti coloro che apprezzano e rispettano la vita animale e comprendono l’importanza della conservazione della natura.
Fabio Rabak
Coordinatore regionale Partito Animalista
