Le proiezioni danno la vittoria dei SI’ con una percentuale vicina al 70% su scala nazionale. Viene confermato quindi il taglio del numero dei parlamentari che si ridurranno dagli attuali 945 a 600 (400 deputati e 200 senatori). La prima conseguenza politica è l’oggettiva blindatura della legislatura fino alla sua scadenza naturale. La riduzione del numero dei parlamentari obbliga infatti le forze politiche alla modifica della legge elettorale, riforma che richiederà almeno qualche mese. Una giustificazione sufficiente per arrivare a luglio del 2021 quando scatterà il “semestre bianco” che precede l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, periodo nel quale le Camere non possono essere sciolte. La legislatura quindi a meno di imprevedibili scenari si avvia alla sua naturale scadenza del 2023.
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