“Il progetto dov’è, il progetto dov’è!”

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Questo è stato il grido della curva nord al termine della partita fra Udinese e Fiorentina del 3 febbraio, seguito dal consueto rito di incoraggiamento blasfemo alla società affinché spenda più denaro per la rosa. Sembrava, in realtà, che la situazione fosse decisamente migliorata nel corso della partita, conclusasi per 1-1 dopo 90 minuti di incertezze e timori. Larsen, d’altra parte, è riuscito a regalare un piccolo sorriso ai tifosi friulani, con un gran goal al 56′ su contropiede. Dopo solo 9 minuti, tuttavia, quella lieve speranza di poter agguantare la vittoria si è infranta di fronte al gran goal di Fernandes, che ha infilato nell’angolino la porta difesa da Musso nonostante il tentativo di Mandragora di inserirsi per evitarlo. Una magra consolazione quella di un solo punto, ma pur sempre qualcosa rispetto a rimare ancora a zero. Certo, tutti speravano che l’Inter regalasse un minimo di sicurezza all’Udinese sconfiggendo il Bologna, ma così non è stato. Ora la situazione è davvero pericolosa: solo due punti separano i Bianconeri dalla zona retrocessione, nella speranza che il Frosinone non porti a casa altri tre punti, riducendo, dunque, la distanza fra l’Udinese e il 19esimo posto. Nicola, a fine partita, si è detto soddisfatto dell’impegno dei suoi, ma, come sempre, anche in questa partita la tenuta psicologica dei calciatori è stata rotta da un adagiamento sugli allori dopo il primo goal. Un vero peccato, ma anche una vera mancanza di professionalità. C’è da chiedersi se gli acquisti realizzati dalla società, di cui per la maggior parte ricicli di uomini dalla squadra A dei Pozzo, ovvero il Watford inglese, possano effettivamente dare un contributo serio ad una squadra i cui pezzi sembrano sparsi nella Ledra piuttosto che sul campo del Friuli. Impossibile, dunque, per i tifosi non contestare una squadra senza se e senza ma, che non riesce a capitalizzare perché rattoppata alla meglio. Dov’è il progetto tanto promesso in estate? Dove sono le promesse mai mantenute? Questa è una squadra che non merita la Serie A.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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