L’Unione Europea prepara l’apartheid per i “non vaccinati”

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Nel Continente che ha inventato la democrazia e l’idea stessa di libertà individuale, si prepara una terribile regressione culturale, giustificata dalle esigenze legate alla “tutela della salute”.

Il governo europeo, o meglio sarebbe ormai dire tedesco-europeo, vista la preponderanza della Germania su ogni decisione che ci riguarda, compresa la nostra salute, ha deciso che da giugno la libertà di viaggiare sarà vincolata ad un “passaporto vaccinale“. Per indorare la pillola la tedesca Von der Leyen ha usato il termine “certificato vaccinale“.

“Con il certificato verde l’obiettivo è ripristinare la circolazione in modo sicuro, responsabile e che dia fiducia a tutti“, ha dichiarato la presidente della Commissione europea.

Si tratta di un approccio a livello Ue per il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati per facilitare la libera circolazione all’interno dell’Ue, basato su un rigoroso rispetto della non discriminazione e dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione“.

Aldilà delle ormai consuete dichiarazioni use a rabbonire un istintivo moto da gesto dell’ombrello dei cittadini italiani ed europei in generale, è del tutto evidente che la vita per i non vaccinati, potrebbe essere addirittura più difficile nel post Covid che nella fase attuale. Si prospetta un vero e proprio apartheid per quelli che non accetteranno la vaccinazione. Si possono usare tutti i garbi del dizionario burocratico di Bruxelles ma la sostanza rimane questa: chi vorrà viaggiare, andare ad un concerto, partecipare ad una festa, andare a teatro, al cinema, chi vorrà insomma vivere, senza dover ogni giorno passare le forche caudine di zelanti poliziotti, dovrà accettare di farsi inoculare il vaccino. E come ci ha ricordato il nostro ministro Speranza, dovremo accettare il vaccino che c’è e non sarà possibile sceglierlo. Ma non chiamatela dittatura.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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