Malasanità friulana: liste d’attesa, fuga di pazienti in Veneto

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“Che in Italia ci siano venti sistemi sanitari diversi, quanti sono le regioni, è ormai dottrina. E’ stato l’effetto perverso della riforma del Titolo V della Costituzione. Forse in questa chiave va letto il nuovo centralismo sanitario di Speranza con l’imposizione delle Case
della salute e simili. La pluralità di sistemi organizzativi era eccessiva, ma qui la cura è peggio del male. Sia quel che sia, sta di fatto che questi sistemi sanitari sono in competizione tra loro per accaparrarsi pazienti/clienti, questo è lo stato delle cose”. Lo sottolinea, in una nota, il consigliere del Gruppo Misto, Walter Zalukar.

“In Fvg, anche prima della pandemia – continua Zalukar – si assisteva a una parziale fuga di pazienti verso la regione Veneto che a colpi di centri specializzati e grandi ospedali hub
specializzati ha adottato da tempo una politica attrattiva”.

“Il Fvg, per contrastare le lunghe liste di attesa, ha optato per un deciso ricorso al privato convenzionato – si legge ancora nel comunicato del consigliere regionale – e con l’occasione ha ben pensato di contrastare al contempo il fenomeno della fuga sanitaria. Arginare questa emorragia di utenza persa è giusto per due fondamentali motivi: il primo è contenere i mancati introiti economici e fiscali per la nostra regione e il secondo è limitare
la perdita di casistica e la conseguente capacità professionale che va a vantaggio di un’altra regione”.

“Va ricordato però – aggiunge Zalukar – che i finanziamenti previsti per il ricorso al privato convenzionato prevedono comunque dei tetti di spesa per le singole Aziende sanitarie.
Si suppone che anche la Regione Veneto abbia dei tetti di spesa per l’attività convenzionata: un tanto nel rispetto delle norme generali di finanza pubblica che impongono l’equilibrio di bilancio alle Azienda sanitarie. Se, tuttavia, tale supposizione
non fosse vera e cioè che in Veneto ci fossero tetti più alti o nessun tetto, si verificherebbe una situazione di sperequazione a vantaggio della Regione Veneto”.

“Se così fosse si potrebbe addivenire ad un’intesa tra le due regioni (come del resto previsto dal comma 8 articolo 8 sexies del Dlgs n. 502/1992) per concordare non solo politiche
tariffarie, ma anche l’utilizzo ottimale delle strutture sanitarie”.

“Per questo motivo – conclude il consigliere – ho inteso interrogare la Giunta regionale per conoscere i dati relativi alla mobilità sanitaria del Fvg; se ha ravvisato l’esistenza di
una sperequazione relativa alla mobilità sanitaria con la Regione Veneto a svantaggio del Fvg; se ritiene percorribile e vantaggioso promuovere un’intesa con la Regione Veneto
riguardante la mobilità sanitaria”.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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