Rinasce il coordinamento civico di Borgo Stazione. Alla guida il prof. Travain

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La risposta del civismo storico culturale locale al globalismo “ridens” sradicato e sradicante proposto come modello per il quartiere della Stazione ferroviaria udinese: rilanciare il vecchio Coordinamento civico del 2003 come volano, riferimento e presidio di una friulanità rifondata, multietnica, radicata, coesa, virtuosa e orgogliosa, antemurale sociale formidabile contro ingressioni nocive e malavitose. Già al lavoro il Direttivo quinquennale, costituito a Porta Aquileia nel giorno di “Domenie Ulive”: coordinatore il prof. Travain, ideatore storico del Coordinamento e noto tribuno culturale udinese; vicarie la prof.ssa Marioni, già assessore all’Istruzione, e l’ex preside dott.ssa Ranzato.

Domenica 24 marzo 2024, a Udine, “Domenie Ulive”, al Gran Caffè Friuli di Via Aquileia, per il decennale della scomparsa dell’indimenticata presidente sociale sig.ra Francesca De Marco, il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” o Coordenament Citadin dal Borc de Stazion di Udin, sorto nel 2003 per la riqualifica ambientale, sociale e culturale del quartiere storico ferroviario udinese, da Porta Grazzano a Porta Aquileia, dalle antiche mura alla ferrovia, ha riformato i propri statuti ed eletto un nuovo direttivo, su impulso del prof. Alberto Travain, suo conservatore eletto dall’Arengo popolare cittadino il 29 settembre 2023. Eccone, a seguire, l’articolato.

“Art. 1 – Il sodalizio denominato Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’ o Coordenament Citadin dal Borc de Stazion di Udin, in breve anche CCUd BORGO STAZIONE e/o CCUd BORC STAZION, sorto nel 2003 per la riqualifica ambientale, sociale e culturale del quartiere storico ferroviario udinese, da Porta Grazzano a Porta Aquileia, dalle antiche mura alla ferrovia, detto un tempo Suburbio della Stazione, si rinnova in base al seguente articolato, su impulso del prof. Alberto Travain, conservatore eletto dall’Arengo popolare cittadino il 29 settembre 2023.

Art. 2 – Il sodalizio assume, come riferimento orientante la propria azione socioculturale, il principio di una necessaria e virtuosa rifondazione plurietnica delle comunità locali indebolite dai fenomeni connessi alla globalizzazione, puntando a radicamento culturale laico, diffuso e inclusivo, delle popolazioni nell’eccellenza delle culture autoctone dei territori d’insediamento – nel caso specifico quella friulana –, culture elette quindi a raccordo neutro comune delle diversità e ad antemurale contro derive e minacce malavitose.

Art. 2 bis – Il sodalizio comunque non manca di denunciare la forzata e selvaggia sostituzione etnica subita negli ultimi tempi dal quartiere ferroviario udinese per riscontrata inadeguatezza delle Istituzioni e degli ordinamenti a salvaguardare il tessuto storico sociale del luogo.

Art. 2 ter – Il sodalizio conferma di credere nel principio civico mobilitante della sicurezza partecipata, il cui spirito e le cui tradizioni caldamente promuove riandando alle radici locali della civiltà comunale e della cultura di cittadinanza.

Art. 2 quater – Il sodalizio assume culturalmente il mito poliedrico di Udine Nuova Aquileia come ideale contenitore per un progetto di Nuova Grado, riferimento allo scalo maggiore del cosmopolita eppure coeso capoluogo antico, paradigma orientante per l’odierno quartiere ferroviario locale. Il sodalizio assume altresì l’origine asburgica della Stazione udinese come aggancio ad un mito internazionale di unità nella diversità garantita da onesto proverbiale ordine.

Art. 2 quinquies – Attività, documenti e simboli del sodalizio, sin dalla sua origine nel 2003, ne costituiscono naturali patrimonio e richiamo identitari nonché programmatici. Orientanti in tal senso sono da considerarsi altresì le linee del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ e del Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’, realtà culturali a costante supporto della specifica iniziativa rionale.

Art. 2 sexies – Il sodalizio interpreta e sviluppa i propri scopi ed azioni con piena coscienza della natura paradigmatica della situazione socioculturale del quartiere storico ferroviario udinese in un esteso quadro contemporaneo di riscontrata carenza di piani pubblici d’integrazione, armonia e coesione virtuose non a discapito e detrimento dell’elemento autoctono locale. Da qui la potenziale apertura ad un’adesione anche extralocale.

Art. 3 – Il sodalizio organizza la sua attività strutturandosi nei seguenti organi ovvero:

1) il COORDINAMENTO ovvero l’assemblea del sodalizio, che quinquennalmente elegge, tra i suoi membri, il Coordinatore e un Vicario, indirizzandone le strategie d’azione;

2) il COORDINATORE, che convoca e presiede il Coordinamento ed il Direttivo assumendone anche le funzioni esecutive oltre ad intraprendere iniziative autonome da poi riferire al Direttivo stesso ed annualmente al Coordinamento; egli è responsabile dell’amministrazione del sodalizio, anche con funzioni di segreteria e di tesoreria, e può nominare, a proprio supporto, SEGRETARIO ad hoc a lui rispondente;

3) il DIRETTIVO, composto dal Coordinatore, da un VICARIO da egli nominato e da uno eletto dal Coordinamento, elabora ed applica le tattiche più utili al perseguimento dei fini sociali. Il Coordinatore può disporre l’aggregazione di membri aggiunti al Direttivo stesso ma senza diritto di voto.

Art. 4 – L’ammissione al sodalizio, non vincolata a residenza rionale, soggiace a richiesta scritta di adesione sulla quale è il Direttivo a deliberare insindacabilmente entro 15 giorni, valendo il principio di silenzio-diniego. L’espulsione di un socio è parimenti deliberata dal Direttivo per ragioni di difformità rispetto agli intenti qui esposti, su istanza del Coordinatore o della maggioranza del Coordinamento.

Art. 5 – Il sodalizio è a tempo indeterminato ed in caso di chiusura le sue sostanze non saranno distribuite ai soci bensì devolute a sodalizio analogo. Per tutto ciò che non risulta nel presente atto costitutivo, si rimanda alla normativa vigente ed a successivi accordi sociali.

Art. 6 – Il sodalizio ha sede presso il domicilio del Coordinatore in carica”.

L’assemblea sociale ha, quindi, eletto coordinatore quinquennale lo stesso prof. Travain (“Alla realtà odierna di un impersonale borgo ‘mondo’ frammentato e sradicato vorremmo ancora poter rispondere coltivando il bel sogno cosmopolita di un localismo inclusivo, orgoglioso, radicato e coeso: una Udine multicolore, varia, ma in senso nuovo ed antico ancora orgogliosamente friulana, non quindi cesura ma evoluzione coerente, armoniosa, migliorativa, rispetto a quello che è stata sinora!”), affiancato dal vicario prof.ssa Elisabetta Marioni, già attivo e battagliero assessore all’Istruzione del Comune di Udine (“Doveroso un rilancio del Coordinamento storico puntando senz’altro alla diffusione di principi e ideali caratteristici dell’identità udinese e friulana e anche come avamposto e riferimento per la promozione della legalità e dell’ordine nel quartiere e nella città!”). Per parte sua, il neocoordinatore ha nominato secondo vicario la dott.ssa Maria Luisa Ranzato, ex preside e valido procuratore dell’Arengo popolare udinese (“Necessaria la riproposizione del vecchio Coordinamento rionale, visti gli scarsi interesse e propensione alla mobilitazione dimostrati negli ultimi tempi dai cittadini a favore di una salvaguardia del quartiere e considerata anche la presenza ancora tutt’altro che risolutiva della Forza Pubblica sul territorio!”).

Tra i sodali più noti del rilanciato Coordinamento anche la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente dell’Arengo cittadino oltreché del Club per l’Unesco di Udine; le consigliere arengarie rionali sig.ra Marisa Celotti e sig.ra Renata Marcuzzi nonché la decana del Fogolâr Civic sig.ra Milvia Cuttini.

Il sodalizio ha ricordato così, in assemblea, il decennale della scomparsa della storica presidente sig.ra Francesca De Marco, alla cui memoria hanno personalmente dedicato parole commosse, accorate e fiere il coordinatore prof. Travain (“Sarà contenta di rivedere in campo l’antica grinta caratteristica del vecchio Coordinamento, grinta sposata ad amore e dedizione verso il bene comune, l’umanità, la cultura, l’udinesità e la friulanità!”) e la sig.ra Celotti (“La ricordo come una donna fantastica, brava, forte, combattiva, dedicata al prossimo!”), che ebbero entrambi l’onore di conoscerla e di apprezzarne in vita le qualità civiche ed umane.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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